Icona-facebook Follow Me on Pinterest Icona-facebook

giovedì 11 settembre 2014Aggiornato il:

Gita da Seoul: Suwon Fortress



Diario di viaggio in Corea
10 agosto 2014




Oggi è San Lorenzo, ma a giudicare dal colore del cielo ho paura che stanotte non vedremo nessuna stella cadente. Dopo tante belle giornate di sole oggi il cielo è nuvoloso e il meteo annuncia pioggia.

Questa mattina facciamo un viaggetto alla scoperta di Suwon, dove c'è una fortezza inserita nella lista dell'UNESCO come Patrimonio dell'Umanità. E' stata costruita nel 1794 ed è racchiusa da quasi sei chilometri di mura.

Si trova a circa 30 chilometri da Seoul, a ci si arriva con la linea 1 della metro dopo circa 40 minuti.
Di fronte alla stazione prendiamo l'autobus che ci porta nei pressi dell'ingresso, dove facciamo i biglietti (costa solo 1,000 won a testa). Applichiamo l'adesivo sulla maglietta per poter girare liberamente all'interno: dato che ci sono diversi punti di ingresso lungo il perimetro delle mura ai guardiani basterà controllare che siamo in possesso del bollino.

Tombino
Suwon Hwaseong Fortress





Patrimonio mondiale
Suwon Hwaseong Fortress


Ci si presenta subito davanti una bella scalinata ripida, che ci porta in cima alla collina su cui si ergono le mura. Il panorama da quassù è notevole, anche se purtroppo comprende un'agglomeramento di cemento e palazzi abbastanza brutti. All'interno del perimetro invece è tutto verde, foresta e silenzio. Praticamente un'oasi di pace.

Entriamo nelle torrette e ci arrampichiamo fino in cima, cercando di mantenere un'andatura tranquilla per non sforzare troppo le ginocchia. Veniamo sorpresi da uno scoiattolo, che sale sul ramo più vicino a noi per studiarci meglio e poi scappa via.

Lungo il perimetro delle mura ci sono 4 porte di accesso.
Noi entriamo da Padalmun (quella sud) che si trova in strada, al centro di una rotonda.
Padalmun

La scalinata abbastanza ripida che costeggia le mura.
Suwon Hwaseong Fortress

Seojangdae (Western Command Post)
Seojangdae - Suwon Hwaseong Fortress


La passeggiata è piacevole, anche perché incontriamo diverse torri d'osservazione in cui è possibile salire (lasciando giù le scarpe) a riposarsi un po' sui lucidi pavimenti di legno.
Non c'è neanche tanta gente, scoraggiata forse dal cielo scuro che minaccia pioggia.

Piccola pausa per l'osservazione del panorama dall'alto.
Suwon Hwaseong Fortress


Hwaseoumun tower gate
Una delle quattro porte, con una torre in pietra e le mura a mezzaluna.
Hwaseoumun - Suwon Hwaseong Fortress

Seonam Gangnu (Hwayangnu)

Seonam Gangnu (Hwayangnu)

Una torre di osservazione in cima alla collina
Suwon Hwaseong Fortress
Al termine del percorso lungo le mura della fortezza ci tuffiamo nelle vie di Suwon, che ha un bel mercato coperto e un paio di vie deliziose. Ci perdiamo tra le abitazioni basse dove le pareti esterne hanno dei murales e guardiamo le vetrine dei negozi di craft street.

Proseguendo lungo il fiume ci troviamo in un mercato alimentare enorme, dove ci perdiamo tra i profumi e i vapori del cibo. Se c'è una cosa che mi mancherà della Corea è l'odore, l'unica cosa che non mi posso portare a casa per ricordo. L'odore della cucina coreana è semplicemente meraviglioso, non ho mai sentito un profumo di cibo così buono e così presente. E' dappertutto, a tutte le ore.

Mi fa venire fame.

I ristoranti ancora chiusi
Suwon

Byeokwa (wall painting street)
Byeokwa

Peperoncini lasciati ad essiccare sul lungofiume
Suwon

Un altro tombino
Suwon

Ci lasciamo trasportare dai profumi e ci infiliamo nei mercati: Jidong Market, Minari Gwang Market, Padalmun Market. I prezzi sono molto più bassi rispetto a Seoul, e facciamo alcuni acquisti che ci saranno utili nei prossimi giorni.

Tra i banchi e gli empori c'è poca gente che parla inglese, ma non è poi così difficile riuscire a farsi capire. In certe occasioni basta gesticolare e aiutarsi con la mimica facciale, e alla fine ricorrere al sorriso aiuta sempre (anche di fronte al negoziante più burbero).

L'ingresso del mercato coperto
Suwon Market

Negozi, ristoranti e lanterne.
Suwon Market

Cottura al vapore
Suwon Market

La palestra di Taekwondo


Siamo poco distanti da Seoul eppure questa è una città completamente diversa, anche le persone hanno un'aria diversa, o magari è una mia impressione. Ci fermiamo a bere un succo di frutta ai tavolini di un GS25 (una catena di mini-market aperta 24 su 24) e rifletto un po' sul modo di vivere qui in Corea.
Sono portata a vedere sempre il lato migliore dei luoghi che visito, e questo ottimismo può sembrare eccessivo e superficiale. In fondo non so nulla di cosa pensa la gente, se è felice o no. Mi limito a giudicare con i miei occhi da viaggiatrice curiosa ed entusiasta di tutto, e probabilmente sono poco obiettiva.
A me tutto questo ordine, questo senso civico e questo rispetto per la propria città che si manifesta in termini di pulizia e cura dei beni comuni piace. E sarà anche una considerazione da quattro soldi, ma penso che mi piacerebbe vivere così.



Compriamo qualcosa da mangiare in panetteria e andiamo a prendere il treno per tornare a Seoul.
Ci sono due banchine, in una passa il treno che fa tutte le fermate e nell'altra passa quello espresso che ci mette meno perché ne salta diverse. Prendiamo quest'ultimo e in una mezz'ora scarsa siamo in ostello.

Appena in tempo! Inizia a piovere forte, e controllando le immagini dal satellite inizio ad avere paura di dover affrontare la minaccia di un tifone (un problema ricorrente vista la nostra esperienza in merito, a cui non ci si abitua mai - qui un esempio).

Per buona parte del pomeriggio siamo costretti a stare in camera. Lore ne approfitta per farsi una dormita, io invece inizio a fare i conti col contenuto della mia valigia, che nonostante tutte le liste del mondo riesco sempre a sbagliare.

Ora per esempio che la temperatura è scesa parecchio mi rendo conto non solo che la maglia che ho portato non è sufficiente, ma che non ho proprio niente che assomigli ad una tenuta da pioggia. Mi tocca saccheggiare la valigia di Lore, che è stato molto più saggio di me nel prepararla.

(Il contenuto della sua valigia nel corso dei giorni è stato così sorprendente da meritarsi il titolo di "Valigia dell'Ispettore Gadget").

Così verso sera, con pantaloni lunghi - quelli li ho portati - e la maglia che ho pescato dalla sua valigia decidiamo di affrontare l'acquazzone e uscire in strada. Tempo 5 minuti e siamo fradici, così ci rifugiamo in un centro commerciale dove ho la mia prima folgorazione, la LAVATRICE.
Sono seria, io una lavatrice così non l'ho mai vista. Sembra una roba uscita da un film di fantascienza, con i led blu nell'oblò, le ottomila funzioni e il comando da remoto via smartphone.
(Dato che i commessi mi guardavano a metà tra il divertito e lo spaventato mi sono un po' vergognata e non ho avuto il coraggio di fotografarla).

E poi i televisori, parliamone. Qualcuno è grande come casa mia, e non posso spiegare a parole la definizione di immagine.

Siamo nel reparto elettrodomestici e mi sembra di stare in Odissea nello spazio. Che roba.

Anche il reparto abbigliamento non è male eh, sono pur sempre una donna anch'io (anche se al momento sono vestita da uomo) e devo ammettere che su un paio di scarpe ci ho lasciato gli occhi.

D'altra parte siamo in un centro commerciale che si sviluppa in ben tre palazzi, collegati tra loro da passaggi di vetro e scale mobili. Il paese delle meraviglie dello shopping, che però dopo un po' mi rimbambisce, per cui usciamo.

Seoul sotto la pioggia vista dallo Shopping Center
Seoul Shopping Center

La mia faccia rossa non è dovuta al sole (che oggi non si è visto), ma all'imbarazzo in attesa che Lore scattasse questa foto che ha voluto fare contro la mia volontà.
Seoul Shopping Center


Sembra che ha smesso di piovere, infatti i banchetti all'aperto hanno ricominciato a sfornare patate arrotolate, würstel e altri snack caldi come se non fosse successo niente. E' buio e le luci si riflettono sui marciapiedi bagnati con un'effetto davvero scenografico.

Lasciamo le vie di Myeong-dong e camminiamo per le vie di una Seoul stranamente deserta, ma in fin dei conti è domenica sera, è normale che ci sia poca gente in giro. Anche i ristoranti stasera chiudono presto, e questo ci allarma un po' dato che non abbiamo ancora cenato.

Appena smette di piovere si chiudono gli ombrelli e la gente invade le strade.
Myeong-dong


Una tranquilla domenica sera a Seoul
Seoul by night


Dopo il delirio del week-end appena passato anche a Jongno c'è una tranquillità che sembra irreale. In Avenue of Youth troviamo un locale al primo piano di un palazzo che ci ispira. Siamo gli ultimi clienti della serata, dato che chiudono alle 22. Per un pelo!

Ordiniamo due belle birre alla spina e due enormi piatti di carne con contorno. Certe volte sembriamo davvero due pozzi senza fondo, ma c'è da dire che oggi a parte uno spuntino non abbiamo pranzato.
Non serve neanche che lo dica: è tutto ottimo.

Bistecca, costine e pollo, giusto per non farci mancare niente.
Benningan's Seoul

Questa è l'ultima sera a Seoul, domani saremo in viaggio per il sud della Corea. Pur essendo molto felice ed emozionata di partire sono un po' dispiaciuta di lasciare la città. Questo ostello, nonostante la prima impressione non del tutto positiva mi è diventato familiare, ma penso già a domani: ho grandi aspettative per la casa dei fricchettoni in cui andremo.

Anche se fa un po' freddo restiamo in terrazza a chiacchierare guardando il cielo. E' ancora nuvoloso, niente stelle, e persino la Seoul Tower è nascosta dalle nuvole.

Le previsioni per i prossimi giorni sono catastrofiche, ma io confido nel fatto che il meteo non ci prende mai.
(L'ottimismo è il sale della vita...)







-------------------------------------------------------
Info pratiche:

Suwon Hwaseong Fortress
Orario: estate 9-18 inverno 9-17
Ingresso: 1,000 won
Seoul Metro Line 1 - Suwon Station
Fuori dalla stazione, sulla sinistra, passa l'autobus per Paldalmun (ingresso sud)

Ci sono il City Bus Tour e il trenino turistico (a forma di drago) che ferma lungo il perimetro delle mura per chi non ha voglia di scarpinare: 30 minuti solo andata, 1 ora andata/ritorno dalle 10 alle 17.50

Link utili:
http://whc.unesco.org/en/list/817
http://english.swcf.or.kr/



Bennigan's
15, Jong-ro 12-gil, Jongno-gu, Seoul
Due piatti di carne con contorno, birre alla spina - tot. 43,000 won
-------------------------------------------------------


20 commenti:

  1. Adoro le fortezze *_*
    Spero proprio che tu abbia fatto shopping e ce lo faccia vedere, tutte queste descrizioni di negozi mi stanno facendo sbavare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uh se ho fatto shopping! Per come sono sintetica nello scrivere mi ci vorranno almeno un paio di post :P

      Elimina
  2. Bella la fortezza *__*
    Interessante, comunque, come ogni civiltà, perseguendo l'intendo di difesa militare, abbia costruito forti, fortezze e castelli molto diversi tra di loro ma funzionalmente analoghi :D

    Un orario di chiusura troppo stretto dei ristoranti è sempre un dramma anche per me, quando sono in viaggio. Tra una cosa e l'altra si finisce a cenare tardi e il rischio di saltare la cena non è per nulla allettante (mi è successo a Budapest, da quella volta facciamo molto caso agli orari di chiusura XD) ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La fortuna a Seoul è che esistono i santissimi market aperti 24 su 24 (come in Giappone) quindi se proprio ti va male qualcosa lo trovi lì e non resti a digiuno.

      Elimina
  3. Foto splendide, da vera appassionata di viaggi ... e di tombini ;)

    RispondiElimina
  4. nessuno è scampato alla pioggia quest'anno XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che sia stata un'estate anomala e che non diventi un'abitudine!

      Elimina
  5. Che giornate intense, ogni volta leggo e mi soffermo su almeno 10 cose diverse che dici e le considerazioni che fai osservando la gente, le strade, i negozi, il cibo.. Sei proprio una viaggiatrice perfetta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse i miei post sono troppo lunghi! Comunque grazie ^_^

      Elimina
  6. I tombini sono fantastici! Insomma, qui c'è proprio l'imbarazzo della scelta su dove guardare :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io adoro i tombini decorati, mi trasmettono l'orgoglio della città per i propri simboli.

      Elimina
  7. Bellissima la fortezza: calma dentro, caos fuori..un po' una metafora forse? ;)
    Per il resto, che dire, questo viaggio mi sta piacendo davvero un sacco..sono sicura che anche il resto della Corea sarà magnifica!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio davvero tanto! La prossima tappa è completamente diversa da Seoul, chissà se ti piacerà.

      Elimina
  8. non conosco molto seoul, sembra davvero tutto bello! grazie per aver condiviso le foto!

    RispondiElimina
  9. Lo sai? Siamo stati a Torino, ma tanti anni fa. Era bellissimo ma si stava preparando per le Olimpiadi ed era in ricostruzione dappertutto. Un giorno vorrei tornarci... E spero che tu torna in Giappone!

    RispondiElimina
  10. Credo sia comune che un viaggiatore veda i lati positivi dei luoghi che visita, del resto che gusto ci sarebbe a viaggiare se si criticasse ogni cosa e si pensasse sempre che "da noi è meglio"?
    Ovviamente dappertutto ci sono problemi più o meno grossi, ma è giusto non soffermarcisi troppo se si è di passaggio. Pochi giorni fa ho conosciuto due ragazze in viaggio a Tokyo che vedevano i giapponesi come sempre sorridenti... io proprio non ho avuto il coraggio di dire che, dopo un anno e mezzo, di sorrisi non vedo l'ombra!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chi viene in Giappone in viaggio non è abituato, ed è abbastanza normale considerare i giapponesi molto sorridenti se li si paragona ai propri paesani... Anche se devo dire che tra tutte le città viste Tokyo è la meno "sorridente".
      Io a volte ho paura di sembrare esageratamente positiva, ma sono così davvero.

      Elimina

Consigli? Commenti? Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate.



Info sulla Privacy