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domenica 24 novembre 2013Aggiornato il:

Nanwan Monkey Island (Sanya)



Diario di viaggio in Cina
16 agosto 2013


Alle 7.30, puntuali, siamo alla fermata ad aspettare il Bus n° 10378. La gita di oggi ci porta, insieme ad una ventina di turisti cinesi, in un'isola popolata da scimmie.

Il viaggio dura quasi un'ora e mezza, accompagnato dalla voce cantilenante della guida che parla un cinese davvero melodico. Effetto soporifero immediato.


Arriviamo in un villaggio, dove si trova la funivia che ci porterà sull'isola. Conosciamo i nostri compagni d'avventura: sono per lo più coppie, c'è qualche famiglia e una mamma con bimbo.
La nostra guida non parla inglese, ma in qualche modo riusciamo a scambiarci le informazioni base (per non perderci). Per esempio, visto che bisogna rispondere all'appello ogni volta che ci spostiamo, decide che ci chiamerà "Family". (Direi che si tratta di una pura formalità visto che diamo abbastanza nell'occhio.)

Il viaggio in funivia è spettacolare. Come iniziamo a salire vediamo il mare, su cui ci sono veri e propri villaggi galleggianti, e l'isola tropicale che stiamo raggiungendo, con montagne ricoperte di vegetazione. Siamo in cabina con mamma, bimbo e guida. Il bimbetto non sembra impressionato dalle nostre facce straniere, e nemmeno dall'altezza. Anzi, per vedere meglio passa dal nostro lato e si piazza in mezzo a noi.

Panorama dalla funivia



Qualche dubbio?


Prima di entrare nella riserva delle scimmie sono doverose alcune raccomandazioni.
- Non portare assolutamente niente da mangiare.
- Non scartare niente, che sia una confezione di fazzoletti o un sacchetto di plastica.
- Non dare fastidio alle scimmie, stuzzicarle, o provare a toccarle.

Già fin dall'ingresso le scimmie sono dappertutto, su una tettoia, vicino alle panchine. Il primo impatto mi spaventa un pochino, poi mi rilasso e riesco ad essere un po' più disinvolta.
La guida ci lascia liberi di girare per il parco da soli, ci diamo appuntamento tra un paio d'ore.

Scimmietta equilibrista.

 Gli amici del laghetto e una mamma con una micro-scimmietta.


Ci sono scimmie-mamme col loro piccolo appeso al collo, minuscolo. C'è una zona molto grande dove possono divertirsi a salire sulle scale montate tra gli alberi, saltando da un ramo all'altro appendendosi alle liane, nascondendosi nelle casette vicino ai tronchi.
Il parco è diviso in zone a tema, c'è anche la zona dei "delinquenti", uno spazio recintato in cui le scimmie aggressive sono divise dalle altre e lontane dalle persone. Assistiamo allo spettacolo delle scimmie ammaestrate, ero scettica perché a me in genere queste cose disturbano. Non apprezzo molto i numeri da circo dove gli animali sono obbligati a eseguire azioni a comando, ma devo ammettere che gli esercizi erano abbastanza "soft", e ho avuto l'impressione che si stessero divertendo davvero.

Vicinanze pericolose (l'intrepido). 

Nursery

I funamboli burloni.



Ritorniamo al punto d'incontro vicino all'ingresso, dove nel frattempo stanno arrivando un sacco di turisti russi. Osservo questi donnoni in vestiti aderenti che fanno di tutto tranne ascoltare le raccomandazioni della povera guida che non riesce a tenere a bada i comportamenti maleducati di qualche signora del gruppo. Neanche a dirlo, dopo un solo minuto una tizia tutta ingioiellata lancia una caramella a una scimmia. Con la carta.
Quando viene timidamente sgridata dalla guida lei ride.
Certa gente ha più oro che cervello.


Quando usciamo dal parco troviamo ad aspettarci due pulmini elettrici, che ci portano nel ristorante dove pranziamo a buffet. La qualità non è eccelsa, e mi dispiace molto scoprire che gran parte delle portate sono fredde (o appena tiepide). Però ho una fame da lupi, quindi come si dice, zitta e mangia.
Dopo questo pasto senza infamia e senza lode arriviamo in un piccolo porto, dove saliamo su una barca che ci riporta sulla terraferma. Lasciando l'isola passiamo vicino al villaggio galleggiante, e il viaggio (pur durando solo pochi minuti) è bellissimo.

La spiaggia dell'isola con le barche dei pescatori.

Villaggio dei pescatori (galleggiante).


Torniamo sul nostro pullman, la prossima destinazione è il villaggio Miao che si trova a un'oretta di strada da qui. Funivia, scimmie, macchinina elettrica, barca, e non è ancora finita. Che gita!

Il villaggio delle minoranze etniche Li e Miao è una via di mezzo tra un luogo originale e una riproduzione. Tra le costruzioni originali ci sono botteghe di artigianato tradizionale e lavorazione tipica dell'argento, ma ci sono anche parecchie attrazioni per divertire i turisti che hanno poco di autentico.

Lavoro di tessitura artigianale.

Palafitte e capanne di legno che si mimetizzano tra le palme.


Nel villaggio ci fa da guida una ragazza simpatica, con la battuta pronta, che spiega un sacco di cose divertendosi a far ridere i nostri compagni. Mi dispiace davvero non capire il cinese in queste situazioni. Ci prestiamo comunque alle loro usanze e ai loro giochi, così ci facciamo dipingere la guancia con il loro segno tribale, mi faccio una foto col copricapo d'argento (che sembra d'avere una pentola rovesciata in testa) e accettiamo una tazza di te davvero brutto.

La stanza del tè con foto d'epoca.


Solo che come tutti i viaggi organizzati che si rispettino lo sai che prima o poi salterà fuori la vendita delle pentole. E infatti arriva, solo che ci coglie di sorpresa.

Siamo in una casa sull'albero, a berci appunto il nostro orrendo te intorno a un tavolo, quando salta fuori una signora dalla parlantina vivace, che attacca a parlare senza sosta. La faccenda va per le lunghe. Io mi guardo intorno, siamo nel punto più lontano dalla via di fuga (la porta d'ingresso), e per levare le tende dovremmo passare davanti a tutti.
Dall'altra parte della stanza quello che abbiamo soprannominato "il papà che fuma" si è ormai appisolato sulla poltrona, abbandonando il tentativo di fuggire dalla stanza. E noi che contavamo su di lui per darcela a gambe!

Tanto vale seguire la vendita. Niente pentole però, in questo villaggio si vende argento. La signora ci vuole convincere che l'argento abbia proprietà curative e depurative. A questo punto ci vuole un volontario, si offre la sposina che (poverina) non sa a cosa sta andando incontro.
La venditrice invasata prende una specie di bracciale (d'argento, naturalmente) con i bordi non arrotondati e, dopo aver dolcemente spostato i capelli dal collo della povera ragazza, inizia a strofinare brutalmente su e giù provocando dei segni simili a bruciature.
Ma che caspita è, una tortura cinese a tradimento?

Un bel ricordo della giornata impresso sul collo.


Non appena termina questa bizzarra dimostrazione ci invitano ad acquistare il favoloso oggetto torturatore. Si scatena il fuggi-fuggi generale, ma la prossima tappa indovinate qual è? Il negozio di argento, che domande.
Provo un braccialetto che mi fa venire gli occhi a cuoricino, ma il prezzo sul cartellino non intenerisce per niente Lore che non vede invece l'ora di raggiungere il papà che fuma per accendersene una pure lui.

Un po' di grappa al serpente?

Copricapo tradizionale d'argento lavorato a mano (capolavoro). 


Una giornata così strana non può terminare senza un fantastico spettacolo trash! I ragazzi sono davvero bravi, tra rimbalzi sui cocci di vetro, capriole impossibili e danze in mezzo al fuoco il pubblico è tutto risate e applausi. Il clou arriva sul finale, quando parte la sigla e il pubblico viene invitato a ballare insieme sul palco il gam gam style. (Quanto ho riso però).

Ultimo giro del villaggio, si ritorna sul pullman. Siamo esausti, ma è stato troppo divertente.

Il più piccolo del gruppo in un momento di nanna.


Rientriamo in albergo che è pomeriggio inoltrato, così abbiamo ancora un po' di tempo per fare un po' di shopping. E' il nostro ultimo giorno a Sanya e mi dispiace tantissimo. Cammino per la strada cercando di fissare nella mia mente più particolari possibili, gli odori, i dettagli.
Non c'è nessun souvenir migliore di un bel ricordo.


Per cena andiamo sul sicuro e torniamo nel ristorante di ieri. Solo che stasera chiude molto prima e non ci possiamo fermare fino a tardi. Pazienza, terminiamo la serata con una passeggiata sul lungomare, un gelato confezionato e una birra da portarci su in camera.


Ormai un classico: tagliolini e spiedini. La nostra dieta giornaliera da un mese a questa parte
(che mi ha fatto perdere almeno un paio di chili).


Dobbiamo fare le valigie, domani si parte e questo lungo viaggio sta davvero volgendo al termine. Non riesco a salutare John, lo fa Lore per entrambi. E' una persona davvero speciale, e senza di lui non saremmo riusciti a vedere la metà delle bellezze dei dintorni di Sanya.

Per ora sono troppo felice per sentire la malinconia. Che arriverà, lo so.








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Info e consigli di viaggio:


Nanwan Monkey Island e il villaggio delle minoranze Li e Miao

Tour organizzato con guida (lingua cinese) CNY 138
Pranzo a buffet (facoltativo) CNY 58

Il tour comprende gli spostamenti in pullman, la funivia, il traghetto e la visita al villaggio. Giornata completa (dalle 7.30 alle 16.00). Ci si può portare il pranzo al sacco, ma bisogna ricordarsi di lasciare tutto il cibo sull'autobus prima di prendere la funivia (è proibito dare da mangiare alle scimmie).

Monkey Island sito 

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22 commenti:

  1. Oddio, pensavo che quella coi segni sul collo fossi tu! :-O
    Però quel copricapo in argento è favoloso, per la forma intendo... Indossarla non so ;-)

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    1. Non ho avuto il coraggio di mettere la foto dove ho la pentola in testa :)

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  2. "Non c'è nessun souvenir migliore di un bel ricordo.": sante parole!!

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  3. ho fatto esperienze simili (parlo del villaggio di minoranze etniche ... ) sia in Messico che in Egitto ad Assuan...con la tua esperienza vedo che tutto il mondo è paese...meglio (quando è possibile, spesso non lo è o fa perdere tempo) far da soli ;-)

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    1. Quando ho prenotato la gita sinceramente non avevo idea di cosa avremmo fatto o visto. Volevo provare l'esperienza di un tour insieme ai turisti cinesi, ed è stata divertente. Purtroppo ovunque funziona così, si finisce in qualche modo in un negozio, che sia di tappeti (Tunisia), papiri (Egitto), rum (Cuba). Stavolta era l'argento, e ti dirò che avrei voluto tanto potermi permettere la spesa, c'erano dei bracciali stupendi!

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  4. belline le scimmiette *-*
    E' sempre interessante scoprire le tradizioni dei posti in cui si viaggia e immergersi nella loro cultura senza fare troppo gli schizzinosi, ma la grappa al serpente... No grazie >__<

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    1. Secondo me quell'intruglio con serpente era una vera schifezza :)

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  5. Che cafona la signora russa...!! Ma come si fa! Che poi, quella che hai descritto è una scena tipica da italiani XD
    Oh... Monkey Island allora non è solo un videogame!! XD

    Moz-

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    1. Direi che tra italiani e russi è una bella battaglia (secondo me ci battono alla grande, diciamo che sanno farsi riconoscere ^_^)

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  6. Mi sembra da favola il posto con tutte quelle scimmie (da ragazzino ne avrei voluta una in casa, mio padre stava quasi per prenderlmela), oggi non ci penserei (meglio restino nei loro luoghi), mi accontento del gatto ;)
    A proposito, nel villaggio di Miao, ci sono molti gatti?

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    1. Il gatto fa già abbastanza danni :) Avevo paura che fosse una specie di zoo, invece è proprio casa loro, e sono servite e riverite come si deve.

      Nel villaggio Miao non ho visto gatti...

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  7. wow, emozionante il parco con le scimmie!! che tristezza per la sigonra cafona :(

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    1. Mi facevano un po' paura, forse perché sono davvero "umane"!

      La signora non ha avuto nemmeno l'accortezza di togliere la carta dalla caramella, la scimmia poteva soffocarsi. Per fortuna ha dimostrato più intelligenza della signora, e se l'è scartata da sola :)

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  8. Che bellezza (a parte il braccialetto strofinato sul collo, mamma mia!!)!

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    1. Mi piacerebbe sapere dopo quanti giorni sono andati via quei segnacci!

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  9. Delle scimmiette come quelle (sono macachi, vero?) le ho viste in Giappone, sono troppo belle *__* Anche lì c'era il severissimo divieto di dar loro da mangiare e di toccarle (anche se erano fuffose da morire). Mia sorella, invece, le ha viste a Gibilterra, dove sono molto più addomesticate e sfacciate: si fanno toccare, salgono addosso e vanno anche negli zaini nelle borse a rubare eventuali tracce di cibo XD

    Ho sentito dire anche da altri parti (tipo in Turchia, se non ricordo male, e sicuramente in Giappone) che i turisti russi non sono molto ben visti perché sono estremamente maleducati e lasciano sempre dei porcai dove passano. Che tristezza!

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    1. Sì, sono macachi, troppo carine!! Se mi saltassero addosso però forse avrei un po' paura.

      Non mi piace mai generalizzare, ma nelle poche occasioni che ho avuto di incontrare russi in viaggio ho sempre avuto una sensazione di fastidio. Non sopporto in generale il poco rispetto degli usi e costumi di un Paese, di conseguenza odio la sfrontatezza nel trasgredire le regole di un posto. Sono convinta che la differenza tra le culture sia un valore importante, ma il rispetto e l'adeguarsi alle abitudini del Paese che ci ospita sia doveroso.

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  10. Bellissime le scimmiette!!! *__*
    Durante i tour organizzati ne capitano veramente di tutti i colori, e alla fine li trovo un'occasione interessante per osservare l'umanità varia!
    Sui russi, mi spiace dirlo perché non amo le generalizzazioni, ma ovunque mi sia capitato di incontrarli, compresa Roma, li ho sempre trovati maleducati e arroganti. I soldi evidentemente danno alla testa, è l'unica spiegazione che mi do.
    Mi spiace che questo meraviglioso viaggio stia finendo, anche se tutti i ricordi meravigliosi che hai, e che hai condiviso con noi rimarranno! :)

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    1. Volevo proprio fare anche questa esperienza, l'ho trovata molto interessante. Alla fine, anche se eravamo stranieri e non parlavamo la stessa lingua abbiamo fatto parte di un gruppo, ed è stato istruttivo.
      ...Mancano solo più due puntate, qualcuno dirà FINALMENTE! :)

      (Non volevo sembrare cattiva, ma dai commenti noto che non sono l'unica ad aver notato comportamenti arroganti da parte dei russi col portafoglio pieno.)

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  11. Non so proprio qual è la tappa più bella di quest tuo meraviglioso viaggio.
    (Pensa che io mi sono laureata in russo, ma poi non volevo lavorare per quelli lì col portafoglio pieno e ho cambiato lingua.)

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    1. Io trovo che il russo sia una lingua bellissima, e tra l'altro nella mia lista dei desideri ci sono Mosca e San Pietroburgo. Peccato che i ricconi cafoni non mi piacciano per niente, ma saranno mica tutti così??

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