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martedì 27 agosto 2013Aggiornato il:

La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. (Arrivederci Guangzhou)



Diario di viaggio in Cina
25 luglio 2013


Al mio risveglio purtroppo la situazione non è incoraggiante. Lore sta male, ha la fronte bollente e suda come un matto, ma almeno pare che lo stomaco sia a posto e infatti facciamo colazione.

Io sono un mix di preoccupazione, dubbi e pensieri. Dobbiamo lasciare la stanza entro mezzogiorno, urge prendere una decisione. "Vuoi che restiamo qui e modifichiamo l'itinerario di viaggio?" Mi dice di no, che preferisce partire stasera come da programma. Io mi dico che siamo matti.

Lo lascio mezzo moribondo a letto e scendo a fare un po' di spesa per il viaggio di stanotte. Non è che ci sia tutta questa scelta nel convenience store, e non so neanche bene cosa comprare. Torno su con crackers, patatine, biscotti, due ramen istantanei e una bibita energetica (sembra la spesa di un'adolescente mangia schifezze, lo so).
Mi metto a bussare alla porta ma niente. Nella stanza accanto due ragazzi stanno facendo i simpatici piacioni con la ragazza delle pulizie, e io me ne sto con nonchalance a battere alla porta sperando che Lore non sia caduto nel sonno più profondo della storia.
(Per chi se lo stesse chiedendo, la chiave è una sola e serve per attivare la corrente in camera. Potevo uscire e portarla con me ma avrei lasciato Lore moribondo in un forno senza aria condizionata, e non era il caso.)



Finalmente mi apre. Preparo le valigie, chiudo tutto, aspetto l'ora ics disegnando e leggendo. Quand'è ora lasciamo la stanza, ma la cosa bella di essere in un ostello è che nessuno ti caccia via, quindi ci piazziamo sui divani dell'area comune con l'intenzione di starci fino a stasera e così facciamo. Lore dorme tutto il pomeriggio, non si sveglia nemmeno per mangiare. Io approfitto della cucina dell'ostello e mi faccio preparare il piatto del giorno.

La reception dell'ostello nel mio primo disegno di viaggio.

Zuppa e riso con carne e verdura.

Il cagnolino minuscolo dell'ostello e il pisolino pomeridiano.


Faccio una passeggiata nei dintorni, vado a vedere il fiume, faccio un po' di foto in zona. Ma sostanzialmente resto in zona e torno spesso a controllare le condizioni di Lore, finchè decido anch'io di approfittare del divano per schiacciare un pisolino.

Viale alberato

Lungofiume

Passeggiando trovo un mulino abbandonato.

La mappa dei fiumi di Guangzhou.

Nel cielo oggi le nuvole corrono veloci. 
Il sole e la pioggia si alternano in maniera imprevedibile.


Penso a un sacco di cose, e soprattutto cerco di pensare positivo. Perché in una situazione così (e per come sono fatta io) è molto facile cadere nel melodramma e pensare che sta andando tutto storto.Però mi chiedo se ce la faremo a seguire l'itinerario che abbiamo programmato, visto che abbiamo già avuto qualche intoppo adesso che siamo solo all'inizio.

E poi penso a stanotte, allora controllo in internet, cerco, provo a informarmi. E mi illudo. Magari nel treno ci sarà un vagone per chi non ha il posto a sedere, figurati se ci fanno fare davvero 14 ore in piedi.

Lore si sveglia e sembra stare molto meglio. La febbre è scesa, con tutta la novalgina che gli ho dato vorrei vedere, e ha un colorito più umano. Continua a ripetermi di stare tranquilla che si sente meglio e io per non stressarlo cerco di non chiederglielo più.

Allora è tutto pronto, andiamo in stazione.

La stazione di Guangzhou è un caos pazzesco. (Apro una parentesi: se qualcuno ricorda i miei racconti di viaggio in Cina dell'anno scorso in cui parlavo delle stazioni ultra moderne e fighissime di Pechino o Shanghai, ecco, qui è tutta un'altra storia. Non c'è proprio paragone.)
Ci mettiamo in coda nello sportello in cui c'è meno gente e mostriamo i documenti e i biglietti alla guardia, che chiama un collega per fargli vedere i nostri passaporti. Sorridono e dicono qualcosa che ovviamente non capiamo e ci fanno passare al controllo bagagli.
Controlliamo sul tabellone gli orari e raggiungiamo la sala d'aspetto che corrisponde al nostro treno, dove c'è già parecchia gente.

C'è un via-vai continuo dal distributore di acqua calda, qua i ramen istantanei vanno via come il pane ed è tutto un risucchio. Ci sono famiglie intere, papà, mamma, figlia, figlio, nonni e anche zii, con un sacco di bagagli, alcuni enormi.
Ci sono i fumatori incalliti che se ne fregano del divieto. Ci sono bambini che piangono, bambini che strillano, bambini che si picchiano tra di loro piangendo e strillando.

Ad un certo punto arriva una donna con dei biglietti in mano, ripetendo una frase che alle nostre orecchie è solo un insieme di suoni simile a una cantilena. Qualcuno accorre, paga, e col biglietto in mano va a mettersi in coda nell'ingresso opposto al nostro.
La cosa mi puzza.
Sentiamo un brusio generale che si trasforma in trambusto. Probabilmente hanno annunciato il treno (io non sento una mazza di quello che esce dagli altoparlanti) e si ammassano tutti vicino all'ingresso, cosa che facciamo anche noi. Peccato che all'ultimo momento venga annunciato il cambio di Gate che è diventato l'8, noi siamo all'1 e questo comporta il grande esodo di massa attraverso la stazione, tra spintoni, valigie sui piedi e tentativi di sorpasso non consentiti.
Ovviamente il percorso comprende diverse scale da scendere e da salire con i bagagli, e no, qui le scale mobili non esistono.

Nel buio pesto (a Guangzhou il sole tramonta presto) il treno ha un aspetto inquietante. Cerchiamo il nostro vagone, il famigerato numero 4, e quando saliamo la situazione si presenta estremamente critica.
Tanto per cominciare è pieno come un uovo, c'è gente con bagagli enormi che tenta di farli stare nella rastrelliera, c'è chi cerca il suo posto e deve far alzare chi se n'è appropriato.

Mettiamo i nostri trolley e gli zaini dove troviamo posto e ci conquistiamo un posticino (in piedi) vicino al gabbiotto della guardia. Inizio a capire cos'è capitato prima in stazione, siccome vedo sedute alcune facce che mi sono tenuta a mente: si sono comprati dal bagarino il posto a sedere per le tratte più corte non prenotate.

Adesso però c'è di nuovo gente che spaccia biglietti, io non capisco una mazza, sono braccata duro da una signora che mi sta appiccicata come una cozza per fregarmi il posto e mi chiedo cosa cavolo ci facciamo qui.
Bagarinaggio parte seconda, a cui ovviamente non possiamo prendere parte non sapendo una parola di cinese: la signora del vagone ristorante, che è proprio a fianco al nostro, si sta vendendo i posti a sedere. Alle nostre spalle la gente mostra il biglietto alla guardia che si prende i soldi del supplemento e porta i fortunati oltre il vagone ristorante, dove pare esserci il paradiso delle cuccette a sei o quattro posti (Non visitabile, dato che il passaggio per quei vagoni viene chiuso a chiave. Avendolo rivisto da poco mi viene in mente una scena di Titanic con i poveracci chiusi a chiave dietro le sbarre mentre il barcone affonda, e penso alla mitica canzone di De Gregori che dà il titolo a questa avventura.)

Tento di far vedere il biglietto anch'io, ma qua non ci considera nessuno, non c'è speranza di migliorare la nostra situazione. In tutto questo casino il treno è già partito, e l'unica buona notizia è che Lore sta bene davvero.

Io ho sonno, ho già male alle gambe e sto lottando per non farmi rubare il mio pezzo di banchetto a cui sono appoggiata. Provo a sedermi per terra ma ogni dieci minuti passa il carrello con il cibo e bisogna alzarsi di corsa per non venire travolti. Come se non bastasse siamo piazzati dove c'è il distributore dell'acqua calda, per cui è un continuo pellegrinaggio di gente che scansa piedi, borse, bambini per venire a riempire i contenitori (e i ramen istantanei, naturalmente).

Sono appena le 21.30 e ho un momento di sconforto totale, ho un attacco di pianto che blocco a fatica. Mi accuccio per terra e cerco con tutte le forze di evitarmi la figuraccia, quando mi sento dare un colpetto sul braccio. Apro gli occhi e il signore seduto di fronte a me mi cede il suo posto.
Non so se prima d'ora ho mai provato un tale senso di gratitudine.
Devo avergli fatto un pena... Ma adesso per fortuna sono seduta e mi sento una stupida viziata.

I miei vicini di posto ci mettono pochi minuti a sfogare la loro curiosità nei miei confronti, e con qualche parola di inglese mi sommergono di domande. Il quesito principale è grosso modo questo: "ma che cavolo ci fate qui, in piedi, a viaggiare come i poveracci?" Provo a spiegare che non ho trovato posto, ma uno del gruppetto continua a commentare che in effetti costa molto, e quella di fianco a me continua a chiedermi se ho soldi.
Intanto la mia agendina sta facendo furore, con le mie scritte in cinese. Lore è già diventato la mascotte del reparto fumatori. Gli stanno offrendo una sigaretta dopo l'altra e tutti vogliono parlare con lui.

Una pagina della mia preziosa agendina che ha raccolto un sacco di complimenti.


Morale della favola, siamo al centro dell'attenzione dell'intero vagone.

Ci stiamo avvicinando alla stazione di Shaoguan. La mia vicina di posto mi dice che lei scende lì, quindi lascia il suo posto a Lore. Il treno si ferma, scendono in molti e ci salutano tutti. Qualcuno fa una battuta, ridono in tanti, ridiamo anche noi.

Beh, seduti è tutta un'altra cosa. E poi questo viaggio sta prendendo una piega interessante.

Scendono in tanti, ma ne salgono altrettanti. Due ragazzi si avvicinano, hanno il posto numerato. Il nostro.
Sembrava troppo bello, dopo appena 10 minuti di posto conquistato l'abbiamo già perso.
Tanto vale rassegnarsi. Trovo un angolino per terra e riesco persino a dormire un po' con la testa appoggiata sulle ginocchia.


Mancano 12 ore a destinazione, mi sembra un'eternità. Il tempo sta prendendo una forma e una dimensione che non avevo mai sperimentato. Sarà una lunga notte, tutta da raccontare.




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Info e consigli di viaggio:

In Cina ci sono diversi tipi di treno, ognuno con la sua sigla. 

Treno G
Il treno super moderno, uguale agli shinkansen giapponesi. Con questi treni velocissimi si viaggia con la V maiuscola. (L'abbiamo preso l'anno scorso da Pechino a Shanghai).

Treno D
Anche questo treno è veloce e regala viaggi confortevoli.

Treno Z
Viene chiamato "veloce" perché salta le stazioni intermedie che fa risparmiare un po' di tempo nei viaggi lunghi (generalmente notturni).

Treno T
Un espresso che salta qualche stazione, il che fa risparmiare un'oretta rispetto al treno K. Oretta che viene spesso trasformata in ritardo accumulato nelle stazioni più affollate.

Treno K
Treno espresso simile al T, ma che effettua molte più fermate. In questi treni l'hard seat è davvero hard.

Treni ordinari
Non hanno sigle ma numeri. Per esperienza personale posso dire che sono praticamente uguali ai treni K.

Tutti i treni hanno cuccette morbide (da quattro letti), cuccette dure (in file verticali da tre), sedili morbidi e sedili duri. E poi ci sono i posti in piedi, tra i sedili dell'ultima classe.
I pendolari più attrezzati hanno sedioline pieghevoli che piazzano nel corridoio. Molti usano un secchio che si portano dietro per non so bene quale motivo, ma siccome ci si può sedere sopra sono un lusso non da poco.

In alcune stazioni si sta fermi anche 10 o 15 minuti, e si può scendere a comprare qualcosa da mangiare dagli ambulanti piazzati sulla banchina del treno.

(Avevo parlato dei treni in Cina anche qui.)


In Cina è fondamentale acquistare i biglietti del treno con largo anticipo. Ripensando al mio itinerario è stato un azzardo considerare solo due giorni a Guangzhou, perché non abbiamo avuto abbastanza giorni di anticipo per sperare di trovare posto sul treno.
Questo ovviamente riguarda nello specifico questo spostamento. Se il viaggio non fosse stato così lungo avremmo avuto qualche speranza in più. Non mi sento di consigliare questo tipo di esperienza agli amanti delle comodità (per cui esiste l'aereo) o agli schizzinosi (ho visto posti peggiori ma in Cina bisogna abbassare i propri standard di pulizia) ma è comunque il modo migliore per capire le abitudini e le usanze cinesi.

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28 commenti:

  1. mi bevo le vostre avventure come un romanzo...e faccio il tifo per voi! XD

    non penso che avrei il coraggio di fare un viaggio del genere, percio' grazie ancora, senza di te non saprei che significa viaggiare cosi', nemmeno per interposta persona! :)

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    1. Nemmeno io credevo d'avere il coraggio di viaggiare così! Di certo non immaginavo che sarebbe stata un'avventura di questa portata, ma sono felice d'averla vissuta. Certe esperienze ti cambiano, ho imparato tanto da questo viaggio.
      Grazie!

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  2. Davvero molto interessante! Tutta la faccenda dei posti in piedi e dei biglietti esauriti mi fa venire in mente certi treni della speranza diretti al mare dove non avevo prenotato il biglietto e quindi stavo parcheggiata in corridoio con decine di altri geni del male e una dose di bagagli da sembrare un'immigrata in trasferimento, ma ho la vaga idea che laggiù sia comunque un'altra cosa (e poi 14 ore sono comunque il triplo di quello che dovevo viaggiare io)!

    Domanda, che bagaglio vi siete portati? Valige, zaini, bagagli a mano? Quanto erano ingombranti, per un viaggio così lungo ma anche con così tanti spostamenti?

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    1. Sì, è stato una specie di Torino-Lecce in piedi ^_^ Solo che ci trovavamo sperduti da qualche parte in Cina, senza sapere la lingua e dovendo rivedere il nostro concetto occidentale di "viaggiare in condizioni accettabili". Adesso ho un profondo rispetto per tutti i pendolari del mondo che affrontano viaggi allucinanti ogni giorno.

      Avevamo un trolley a testa, di quelli accettati come bagaglio a mano sui voli low cost (sui 10 kg a testa) e uno zaino da 3-4 kg a testa. Più leggeri di così non si può! Eppure a volte ero così stanca che mi sembravano zavorre...
      Leggendo i consigli di alcuni blog di viaggi ho notato che tutti i viaggiatori trovano più pratico avere un solo zaino grande. Io preferisco sfruttare le rotelle del trolley ed evitare il mal di schiena.

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    2. posso sapere su quali blog prendi spunto per i bagagli? ho decisamente bisogno di qualche consiglio per viaggiare piu' leggera...sembro anche io in pieno trasloco ad ogni spostamento...!

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    3. Ultimamente ho segnato i consigli di Moda per principianti, anche se ogni viaggio è particolare e secondo me non esiste la valigia perfetta. Però viaggiare più leggera è facile: basta eliminare tutto il superfluo! (Sembra facile, eh?)

      Io ho ridotto al minimo, ma ho messo in conto di fare lavatrici o sciacquare nel lavandino la roba. Nonostante tutto c'erano dei giorni in cui dicevo "non ho niente da mettermi" e giorni in cui pensavo di aver portato troppo...

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  3. Mi hai ricordato per un attimo il viaggio di ritorno in Italia a Dicembre con Fedo moribondo: si era addormentato persino in taxi prima di arrivare all'aereoporto e in aereo non capiva niente sembrava uno zombie! XD
    temevo fosse stato così anche per Lore, per fortuna è stato meglio perché un viaggio del genere deve essere davvero massacrante, è stata una fortuna che si siano preoccupati per voi e vi abbiano fatto sedere anche per poco.

    Ma cos'ha Lore per scatenare tanta curiosità rispetto a te?

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    1. Per me avere Lore fuori uso è abbastanza un trauma. Io sono quella che organizza e pensa al lato pratico, ma lui è fondamentale per la comunicazione con gli altri. Per dirne una, ho dovuto arrangiarmi col mio pessimo inglese, cosa che in genere delego a lui.

      Cos'ha di speciale? E' un uomo!
      Nei miei confronti ho notato una gentilezza particolare (il signore che mi ha ceduto il posto non è stato l'unico ad aver avuto un occhio di riguardo nei miei confronti) ma per chiacchierare e fare amicizia l'obiettivo speciale era lui.
      Il fatto poi che abbia baffi e pizzetto attira davvero l'attenzione: in Cina gli unici con la barba e i baffi sono artisti o barboni...
      Poi ne parlerò un po' meglio di questa differenza di approccio nei nostri confronti, perchè trovo che sia una buona chiave di lettura per capire meglio com'è stato il nostro (breve) percorso di inserimento in una cultura così particolare.

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  4. Caspita che avventura! ... come quando ero ragazzo per andare al mare in Calabria...solo che stavamo in piedi tra i bagni e i tramezzi dove era tipo tagadà :-)...ma esiste ancora la freccia del sud?

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    1. Sulla freccia del sud mi trovi impreparata... Io la traversata italiana in treno non l'ho mai fatta. Anzi, in Cina pensavo proprio che ho sempre invidiato chi da ragazzo ha potuto fare l'inter-rayl, e mai più avrei pensato di recuperare e farlo quasi a quarant'anni!

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  5. Sono sicuro che l'esperienza fatta , anche se dura, sia stata alla fine bellissima e farà parte dei tuoi ricordi per sempre. Secondo me avreste comunque potuto tentare un approccio coi bagarini, non si sa mai. In URSS funzionava così, posti non ce n'erano mai ma alla fine ti sedevi sempre (pagando).
    Confermo che in Cina la barba fa premio. Consiglio a tutti gli uomini di farsela crescere, Mi sembra che in un ideogramma, non mi ricordo se per maestro o Persona importante, ci sia anche il pelo della barba.

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    1. E' un'esperienza che sono felice d'aver vissuto. Ho tentato l'approccio con i bagarini, ma non mi sono imposta abbastanza e intorno a me c'era il caos più totale.
      Questa cosa della "Persona importante" farà molto piacere a Lore :)

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  6. Bellissimo post, e anche il titolo. Lo sai, li ho letti tutti e tre insieme e ora voglio il seguito!!

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  7. Il cambio treno mi ricordano i primi minuti del film Le vacances de Monsieur Hulot, Jaques Tati, dove si vede la stazione con la gente, l'altoparlante che dice qualcosa che non si capisce niente, ma molto comico, aoe aoo aoe, solo suoni, la gente impanicata si sposta, tra i binari e il treno passa nel binario sbagliato ovviamente.http://www.youtube.com/watch?v=BkNxhfwG2gQ
    Ovviamente niente di paragonabile a quanto hai descritto, ma un tocco ironico e comico sul non capire gli annunci, capita spesso nelle stazioni. Quando stavo a Bologna anni fa, e prima che informatizzassero tutto, c'erano le cadenze vocali e dialettali degli annunciatori, e anche di personalità: mi ricordo che c'era una tipa con una voce calda e suadente, denominata da tutti GOLA PROFONDA. Grazie per i tui post!

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    1. Ahaha Simo, mi fai morire! Devo assolutamente vedere il film che mi hai linkato! Che poi anche la nostra situazione è stata molto comica, specialmente ora che ci ripenso...

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  8. Mamma mia! Per fortuna che esistono le persone gentili.

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  9. cavoli che avventura! ma non esiste un modo per prenotare i biglietti in anticipo, tipo via internet, dall'Italia?

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    1. Ci ho provato, sto ancora aspettando la mail di risposta....

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  10. Risposte
    1. Ora che lo sto raccontando ho la stessa sensazione!

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  11. Be', Silvia mi ha rubato le parole di bocca: potresti proporla a qualche regista cinese, e vincereste in qualche festival ;)

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  12. Incredibile storia . Vi ammiro io non sono così . Comunque bellissimo post si legge in apnea!

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    1. Grazie Mimma!
      Perché dici che non sei così? Io non avrei mai immaginato di poter affrontare un viaggio del genere, ma l'istinto di sopravvivenza mi ha fatto tirare fuori una parte di me che non sapevo di avere.

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