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domenica 19 settembre 2010Aggiornato il:

Giappone 2010 - Cat Cafè a Ikebukuro e cena speciale

- puntata precedente: Il sogno che si avvera: Ghibli Museum -


Diario di viaggio in Giappone
10 agosto 2010


Oggi è San Lorenzo! Il cielo però è grigio, e qui a Tokyo con tutte le luci che ci sono dubito che ci sia modo di vedere qualche stella cadente. Ma devo dire che al momento non ho particolari desideri da esprimere, visto che sto facendo una vacanza da sogno con la persona che amo di più al mondo, chiedere altro mi sembrerebbe eccessivo. Fa un caldo assurdo ma quando usciamo alla stazione di Nippori piove, così ci infiliamo i k-way e vestiti in questo modo un po’ ridicolo (qualcuno ci guarda e ride) ce ne andiamo in giro per questo quartiere che è delizioso. Case tradizionali, locande, negozi con insegne che sembrano scritte a mano.


Nippori
Nippori

Sotto la pioggia
Nippori
Bellissima via di negozi
Nippori
Un ristorantino
Nippori
Insegna con gatto
Nippori

Non fosse per la pioggia mi piacerebbe stare ancora un po’ ma avvolta in questa giacca di plastica sudo il doppio e divento insofferente. Compriamo due onigiri buonissimi in un chioschetto dove un simpatico signore ride sentendo Lore ordinare in giapponese (e un po’ anche per il nostro abbigliamento di sicuro) e ci spostiamo a Ikebukuro

Qui quando il tempo è variabile lo è davvero: esplode un sole cocente e di colpo nel cielo non c’è più una nuvola! Meno male, avevo paura di non vedere più questo splendido cielo azzurro. Andiamo un po’ in giro, c’è una strada pedonale piena zeppa di negozi, ristoranti e cinema! Siamo tentati di andare a vedere l’ultimo film dello Studio Ghibli, ma rinunciamo un po’ perché il biglietto è caro (abbiamo ancora tantissimi giorni da trascorrere, non vogliamo esagerare) e un po’ perché quando siamo in giro qualsiasi sosta ci sembra tempo rubato alla visita della città. (In seguito me ne pentirò, anche perché chissà quanto dovremo aspettare prima che arrivi in Italia… confidiamo nella rete). 

Decidiamo di visitare la concessionaria Toyota (dove Lore si diverte come un matto) che sembra un museo. Mi diverto anche qui a raccogliere i timbri, sono di un gioco nuovo per il Nintendo DS che nemmeno conosco, in ogni piano ce n’è uno e al piano terra ci sono dei tavolini per colorare i disegni con i personaggi del gioco. Avessi tempo mi metterei lì insieme ai bambini a divertirmi con le matite, ma tempo per queste cose non ce n’è, oltre al fatto che ho una certa età…

Le mie colleghe cassiere giapponesi a Ikebukuro!
Ikebukuro cinema
Cinema Sunshine
Cinema Sunshine Ikebukuro
Ikebukuro
Ikebukuro
Ancora cinema... è appena uscito Karate Kid
Cinema Ikebukuro
Un altro cinema! Qui c'è l'ultimo film dello Studio Ghibli
Cinema Ikebukuro

Ci spostiamo al Sunshine City, un mega centro commerciale e una volta usciti da lì ci casca l’occhio su un’insegna al primo piano di un palazzo: Cat Cafè. Lo so, è una cosa assurda spendere soldi per coccolare dei gatti (Sandro si indignerebbe solo al pensiero, e poi mozzicherebbe il mio polpaccio per fastidio) ma non possiamo resistere! 

Ci siamo mangiati un ciotolone di ramen nel ristorante sotto e poi siamo saliti. All’ultimo non ero convinta, anche perché abbiamo sbagliato piano con l’ascensore e mi è sembrato un segno, ma poi siamo andati! All’ingresso dell’appartamento ci sono i sacchettini per infilare le scarpe e le ciabattine da indossare. Una volta entrati bisogna mettere le scarpe nell’armadietto e leggere le regole (in inglese) che consistono nel lavarsi bene le mani, disinfettarle e qualcos’altro che non ricordo. Dopodichè la stanza, e i gatti, sono a disposizione per un’ora (o di più, ma la tariffa aumenta). 

Che gatti! Extra lusso, sembrano finti per quanto sono belli. Mi attacco a un certosino che ha voglia di giocare e poi corro dietro a un siamese. Riesco a ottenere la simpatia di un altro gatto che stava per le sue e lo accarezzo per mezz’ora. Nel mentre Lore chiacchiera con una delle ragazze del locale che parla bene l’inglese. Un’ora vola, lasciamo un saluto nel diario degli ospiti e ce ne andiamo… Solo in Giappone può esistere un posto del genere, con gatti educati che non graffiano e non mozzicano, e con persone disposte a pagare per stare in loro compagnia! (penso di nuovo a Sandro, ma non è ancora il momento di sentire la sua mancanza, ho da fare un sacco di cose!)

Al piano terra: ristorante alla buona di ramen dove abbiamo pranzato 
In alto c'è l'insegna del Cat Cafè
Cat Cafè
Negozio di scarpe a Ikebukuro vicino ai Cat Cafè
Ikebukuro
Cat cafè - gatto ninnoso
Cat cafè
Cat Cafè - sempre più in alto!
Cat cafè
Cat Cafè - grattini sulla pancia
Cat cafè
Ikebukuro
Ikebukuro

Tornando a casa facciamo un giro panoramico con la Yamanote. Oggi pomeriggio abbiamo appuntamento con Miki (la compagna di un mio collega) ad Asakusa. Camminiamo lungo la Nakamise Dori e arriviamo al Sensoji mentre lei ci spiega un po’ di cose. Buttiamo una moneta e preghiamo, poi ci spostiamo verso il quartiere dei locali. Ci fermiamo a bere una birra così abbiamo il tempo di chiacchierare un po’ con calma e le raccontiamo le nostre visite di questi giorni. Lei è appena tornata dalla campagna dove sta coltivando un orto e in effetti deve aver preso parecchio sole a lavorare all’aperto perché la trovo abbronzata. 

Per cena ci porta in un ristorante davvero molto tipico in una via dietro il Tempio, dove mangiamo tamago, yakitori e una-ju (l’anguilla su riso in scatola rossa laccata), una delizia! Le porzioni, ormai lo sappiamo, sono davvero abbondanti! Per noi abituati ai ristoranti giapponesi di Torino dove i sushi sono minuscoli e le porzioni piccoline, le prime volte abbiamo addirittura esagerato nell’ordinare per poi far fatica a finire tutto. Anche stasera mi piange il cuore lasciarla ma non riesco a finire l’anguilla (ci pensa Lore a finire la mia parte). 

Restiamo ancora un po’ a chiacchierare, Miki mi ha spiegato l’origine del Samba Carnival di Asakusa (inizia il 27 agosto, quando partiamo mannaggia!) e nel mentre abbiamo riso tantissimo, perché lei dice che ormai è diventato un appuntamento fisso, ma che stona da morire in quel quartiere! Inoltre per un po’ di giorni si vedono sfilare signorine in abiti succinti che si agitano nei balli, per cui gli anziani restano sempre un po’ allibiti da questo spettacolo ma sono buffissimi da vedere. Usciti dal ristorante abbiamo fatto ancora una passeggiata, qualche foto sotto il lanternone rosso e poi ci siamo salutati. Anche con lei il tempo è volato e avrei voluto stare ancora un po’ a sentire i suoi racconti…

Asakusa
Asakusa
Asakusa al tramonto
Asakusa
Asakusa - via di ristoranti e case tradizionali
Asakusa
Una-ju
Una-ju

Siamo tornati ad Asakusabashi a piedi, alla fine non è poi così lontano e si smaltisce un po’ di pancia! Guardo il cielo e penso che alla fine non abbiamo visto nessuna stella cadente, ma anche oggi è stata una giornata indimenticabile.

Asakusa di notte
Asakusa


P.S. Oggi ho telefonato ai miei, non se l’aspettavano! Prima di partire li avevo avvertiti che non ci saremmo sentiti, e in effetti a parte un messaggio appena arrivati a Narita non pensavo di chiamare. Invece stasera ho fatto una breve telefonata, e chissà perché ogni volta che sento i miei quando sono lontana mi viene sempre da piangere (ma lo maschero bene, credo). Forse perché non riesco a spiegare la mia felicità in quattro parole, o perché mi dispiace che loro certi posti non li vedranno mai.







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Info pratiche:

Cat Café Nekorobi Ikebukuro
Qui il mio post dedicato.

Sunshine City Ikebukuro
Molto più di un centro commerciale: all'interno altre ai negozi c'è un osservatorio, un acquario, un museo e un teatro. Questo il sito: www.sunshinecity.co.jp/english/
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