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martedì 23 agosto 2016Aggiornato il:

China trip #3 - Arrivo a Pechino


Diario di viaggio in Cina
28 -29 luglio 2016
Pechino


La notte prima della partenza è sempre un misto di agitazione, euforia e panico. Non è la prima volta che vado in Cina (è la terza), ma mi assale sempre uno strano senso di ansia che mi fa dormire poco e male. 



Mettici pure che appena poggio la testa sul cuscino e sto per spegnere la luce noto l'inquietante presenza di un ragno gigante sulla parete, che mi fa fare un salto sul letto invocando la protezione civile, i vigili del fuoco e l'armata rossa, già che siamo in tema. Il tutto risolto con una giornalata e un leggero senso di colpa per l'orrido ma innocente aracnide.

Il viaggio è sempre troppo lungo, anche se tutto sommato passa abbastanza in fretta. 
Autobus per Malpensa, volo per Vienna, attesa in aeroporto e finalmente l'imbarco sull'aereo per Pechino. La sala del gate gremita di cinesi mi prepara a quella straordinaria forma di ressa disordinata di cui mi ero quasi dimenticata ma a cui mi dovrò abituare.

I cinesi hanno un'avversione atavica per le code, sorpassano, si accalcano e spintonano senza motivo. Con una serenità quasi ingenua, infantile. Disarmante.


Se il volo Austrian per Vienna è stato più che confortevole (poltrone comode, parecchio spazio tra i sedili, servizio a bordo eccellente), il volo Air China per Pechino lo è decisamente meno. L'aereo ha l'aspetto trasandato, sembra che non ci sia stato il tempo di riassettare e ho la netta sensazione che sto usando la copertina e le cuffiette dei passeggeri del volo precedente, dato che non sono imbustate.
Le hostess non sono il massimo della simpatia ma tutto sommato chissene frega, sono in viaggio, il resto è superfluo.

Atterriamo a Pechino all'alba sotto un cielo grigio che minaccia pioggia e un caldo appiccicoso. L'aeroporto ha l'aspetto di un'enorme cattedrale nel deserto, per recuperare i bagagli bisogna prendere il treno ma sbrighiamo tutti i controlli in pochissimo tempo. Prendiamo l'Airport Express Train che ci porta in città in una quarantina di minuti. Benvenuti in Cina.

Andiamo in treno al ritiro bagagli dell'aeroporto.

Pechino mi dà la sensazione di una vecchia amica che non vedevo da tempo, riemergiamo dalla linea metropolitana in una zona in cui non ero mai stata ma riconosco l'odore del caldo, dello smog, della massa di gente che affolla il marciapiede. E poi il rumore, i clacson, i motorini, le suonerie, che si fondono in un unico frastuono che all'inizio disorienta ma poi ci si fa l'abitudine. Diventa un caos di sottofondo a cui non ci si fa più caso. 

Troviamo l'ostello al primo colpo, è mattina presto e la nostra camera non è ancora pronta ma la ragazza alla reception (che parla inglese ed è gentilissima) ci comunica che ci ha assegnato la deluxe al posto della standard senza alcun supplemento. Non mi era mai successo, non indago sul motivo ma ringrazio e gongolo. Siccome però non è ancora pronta lasciamo le valigie e decidiamo di andare in stazione a ritirare i biglietti ferroviari per toglierci subito il pensiero.

Con travelchinaguide ho acquistato dall'Italia i biglietti per tre delle otto tappe in treno di questo viaggio, quelle più lunghe, per evitare di farmi di nuovo un milione di ore in piedi. La coda è lunga ma procede svelta, mostro i voucher, ritiro i biglietti, provo ad acquistare anche quelli di un'altra tappa ma non ci capiamo. Sono sveglia da troppe ore, la comunicazione sta diventando difficoltosa anche tra me e Lore, figuriamoci tra noi e una cinese allo sportello. Lascio momentaneamente perdere.

Ci infiliamo nel McDonald's di fianco, avrei voglia di tuffarmi subito nell'offerta culinaria locale ma urge una connessione internet* per verificare la tratta del treno, scrivere il tutto in cinese, tornare a fare la coda in stazione, prendere gli altri biglietti che volevo, e chiudere la questione. Ora possiamo tornare a buttarci nel letto nella nostra suite.


*In Cina c'è il wifi quasi ovunque, ma il giorno prima di partire, all'ennesima verifica, ho avuto la certezza che rispetto a tre anni fa il blocco dei siti internet è diventato praticamente totale. Durante il mio secondo viaggio in Cina sono riuscita senza problemi a usare google maps, google traduttore e gmail, che ora sono invece bloccati. Per questo ho deciso all'ultimo momento di comprare un'abbonamento VPN. Saggia decisione.

La stazione centrale di Pechino


La camera del nostro ostello è bellissima, oltre al grande e comodo letto matrimoniale c'è una scrivania e un letto Luohan con i cuscini e il tavolino. Ci riposiamo un po' e poi ci tuffiamo nei colori e negli odori di Wangfujing, tra le bancarelle dello street food e i negozi di souvenir che mi fanno già brillare gli occhi. Adoro tutto di questo posto, basta allontanarsi un po' dalle luci dei giganteschi centri commerciali per ritrovarsi tra i mattoni grigi delle case, le lanterne, i pilastri rossi, le strade lastricate incredibilmente pulite e le viuzze sterrate polverose degli hutong. Cerco di imprimere bene nella mente quello che ho intorno, l'odore di cibo che proviene dalle cucine, la roba appesa ad asciugare per la strada, i cagnolini che stazionano davanti alla porta di casa e la gente che ci guarda con un misto di curiosità e sospetto.

Sono così assorta nell'osservazione di quello che mi circonda che a volte mi dimentico che devo fare molta attenzione ad attraversare la strada, perché quando scatta il verde per i pedoni è verde anche per chi deve svoltare a destra e i veicoli si prendono la precedenza. Poi ci sono anche i motorini (elettrici, perciò silenziosi) e le biciclette che sfrecciano in contromano, giusto per mettere alla prova il livello d'attenzione del poveraccio a piedi.

Dongsi street

Bancarelle di paccottiglia e souvenir

Street food

Dolcetti

Camminiamo tantissimo, senza meta o quasi, e tornando in ostello ci troviamo in un quartiere coreano dove decidiamo di fermarci a mangiare. Siamo in Baofang hutong, un vicolo scoperto per caso dove ci sono una serie di ristorantini dal profumino invitante.

Nel ristorante nessuno parla inglese, ma il menu ha le foto e riusciamo a ordinare senza problemi.
Tavolo con aspiratore e griglia in mezzo, vassoio gigante di carne da cuocere, birra fredda e una salsina fantastica per accompagnare questa prima cena più che deliziosa. Vicino a noi c'è un gruppo di cinesi che fanno casino, ridono e bevono come disgraziati. Alle nostre spalle una famigliola ci osserva divertita. Io penso che non mi rendo ancora del tutto conto che sono dall'altra parte del mondo, ma che mi ci trovo davvero molto bene.

Mix di carne da cuocere

Tavola imbandita

La via del nostro ostello di notte è un po' buia ma ci sono un paio di locali che illuminano la strada. Mi piacerebbe fermarmi a bere qualcosa ma sono ancora stanca dal viaggio, e oggi è stata una lunga giornata.








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Info utili e consigli di viaggio:

Volo:
Malpensa 10:00 - Pechino 6:25 (via Vienna)
Austian + Air China

Dall'aeroporto: 
Airport Express (25 RMB) per Dongzhimen, dove si incrocia la linea metro 2.
Rispetto a quattro anni fa i prezzi della metro sono cambiati. La tariffa parte da 3 RMB e aumenta in base alla distanza percorsa. Fare i biglietti è semplice, nelle macchinette automatiche si seleziona la lingua inglese e si clicca sulla fermata di arrivo. Se non avete spicci (in genere accetta solo moneta o banconote da 5 e 10 RMB) potete andare a fare i biglietti allo sportello dove c'è l'impiegato.

Pernottamento:
Happy Dragon Courtyard Hostel Donsishitiao
Metro station Zhangzizhong Road exit D

Si trova poco dopo il più vivace Happy Dragon Hostel (stessa catena), all'interno di una casa tradizionale molto bella e curata, con cortile interno. A differenza di ciò che è indicato su booking la terrazza dove si servono i pasti e si fanno i festini al momento è chiusa.
Le stanze sono tutte al piano terra e danno sul cortile, le deluxe (più spaziose) sono rialzate e hanno un piccolo disimpegno. Lo staff parla inglese ed è gentilissimo.

Pagamento in contanti all'arrivo e cauzione di 100 RMB che viene restituita a fine soggiorno.
Per due notti ho speso 611 RMB (prenotato su booking).

Itinerario di oggi:
Da Zhangzizhong abbiamo percorso Dongsi street e poi abbiamo girato a destra in Baofang hutong fino a Wangfujing che abbiamo percorso per intero, infilandoci nelle vie dello street food e dei mercatini. A piedi sono circa 6 km andata e ritorno (se non volete camminare potete andare a Wangfujing in metro).

Cena:
Ristorante coreano in Baofang hutong. Vassoio di carne mista e funghi da cuocere sulla griglia, insalata, salse e birra. Tot 200 RMB

Al cambio attuale, 1 € = 7,53 RMB

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38 commenti:

  1. Troppo bello poter leggere il tuo diario di viaggio cinese.....
    Ho già voglia di riprendere l'aereo!!!!!!
    Mancano dieci mesi......mi viene da ridere....
    Parlando seriamente, avete trovato tanta pioggia???

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    1. A chi lo dici! Sto già spulciando su pinterest le ispirazioni per il prossimo viaggio, e sono appena tornata!
      No, alla fine ha piovuto qualche giorno solo a Pechino e qualche temporale nelle altre tappe che col caldo che c'era mi ha anche fatto piacere.

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    2. Cara Simona non sono una che fa complimenti a vanvera....ma tu sai esprimere i sentimenti in modo straordinario e coinvolgente che leggerti mi gratifica tantissimo. Bene per la pioggia,basta che non sia tantissima....
      Alla fine come hai rimediato con la macchina fotografica???
      Un ultima cosa prima dei consigli che spero mi darai( come in Cina due anni fa),....hai portato con te la Lonely Planet da 1kg????

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    3. Grazie 💜
      La lonely è stata nuovamente smembrata ho portato solo i capitoli delle regioni che ho visitato ma purtroppo devo dirlo. È una guida poco aggiornata, approssimativa e alla fine abbastanza inutile.
      La macchina fotografica (che danno! ) è stata sostituita dalla Canon di Lore, che è grossa, pesante e fondamentalmente non la so usare. Ho già guardato tutte le foto, qualcosa di buono c'è una non sono molto soddisfatta.

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  2. Wow .. io, come sempre, incantato dai manicaretti in primis :)

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  3. Ho anch'io la stessa impressione,già due anni fa in Cina con scarse informazioni su Pechino.....
    Mi sembra un po meglio quella nuova uscita quest'anno sul Giappone....ma in ogni caso credo che non ne acquisterò più.Vedremo in corso d'anno come pianificare il viaggio....intanto aspetto le tue esperienze per prenderne nota.....
    A presto!!!

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    1. In un ostello c'era la Rough (in inglese) mi è sembrata migliore.
      Lory appena ho tempo ti giro l'itinerario che inizialmente volevo fare, secondo me ci sono dei posti che potrebbero piacerti.

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  4. Ho anch'io la stessa impressione,già due anni fa in Cina con scarse informazioni su Pechino.....
    Mi sembra un po meglio quella nuova uscita quest'anno sul Giappone....ma in ogni caso credo che non ne acquisterò più.Vedremo in corso d'anno come pianificare il viaggio....intanto aspetto le tue esperienze per prenderne nota.....
    A presto!!!

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  5. Mi piace da morire l'inizio di questo diario di viaggio!!
    Il caos e l'impossibilità di attraversare la strada mi metterebbero a dura prova, come pure la comunicazione, però i tuoi post mi stanno incuriosendo troppissimo e un pensierino su questo Paese così strano prima o poi ce lo farò di sicuro. Aspetto la seconda parte!

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    1. Ci si abitua in fretta, non è così spaventoso :)
      Grazie

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  6. Mi ha incuriosito molto la prima parte del viaggio, non vedo l'ora di leggere il resto! Grazie di questo diario di viaggio, mi fai veramente immergere nell'atmosfera orientale!❤ A presto!👋

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  7. "..il rumore, i clacson, i motorini, le suonerie, che si fondono in un unico frastuono.." non penso che la Cina faccia per me! Il cibo invece mi incuriosisce sempre.

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    1. Quando torno a casa mi sembra sempre che il mondo abbia messo all'improvviso il silenziatore. Complice anche la città vuota d'agosto. Dovrebbe essere un sollievo per le mie orecchie, invece mi mette una malinconia pazzesca, perché ai rumori della Cina non solo mi ci abituo in fretta, mi ci affeziono proprio.

      Il cibo poi, è la cosa che mi manca di più!

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  8. Che bello tornare a leggere il tuo diario di viaggio! Che belli quei dolcetti, ma mi ispira di più la carnazza!

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    1. Mancava anche a me scriverli, ogni volta è come rivivere il viaggio e per me è un antidoto alla malinconia.
      Ps io tra dolcetti e carnazza non ho dubbi, mi fondo sempre sulla seconda! :)

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  9. Oh, ecco che sei partita! Ma cavolo, non sapevo che il blocco di internet fosse così totale!

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    1. Nemmeno io! Nel giro di pochi anni è cambiato tutto. Avrei fatto a meno del VPN, ma senza la possibilità di accedere alla mail (per contattare gli ostelli) e senza maps per verificare i percorsi sarebbe stata davvero dura.

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  10. Sapevo che mi avresti portato a fare un bel giretto mia cara e ne sono felicissima..mi vedo sull'aereo, mi vedo a far le code, mi vedo a non capire niente di quello che mi sta intorno, ma con una guida come te, mi sento al sicuro...
    Ti sarei stata utile per il ragno, poverello, l'avrei estratto ancora vivente( animalista convinta) ma sarà per un'altra volta..)
    Aspetto con ansia il seguito!
    Bacionissimi!

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    1. Eh Nella non sai quanto mi sono sentita in colpa per il ragno, ho una fobia irrazionale! La prossima volta cercherò di mantenere la calma e salvarlo, te lo prometto.
      Un bacio

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  11. Son tornata in Italia da qualche giorno e trovo già due tuoi post sulla Cina, così posso ripartire con l'immaginazione, che bello! La Corea del Sud è stata spettacolare, il viaggio mi è piaciuto moltissimo! Devo ringraziarti per tutte le dritte che ho trovato sul tuo blog! Mi sono accorta che da quando sono tornata soffro di incontinenza verbale e parlo a tutti per ore del viaggio, quindi magari quando mi calmo un po' ti racconto ;)

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    1. Sono contentissima!! La Corea del Sud è davvero stupenda, sapevo che ti sarebbe piaciuta. Sono felice d'essere stata utile :) Voglio sapere tutto del tuo viaggio!

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    2. Non so neanche da dove cominciare! Forse dal fatto che ho trovato i caoreani uno dei popoli più gentili e disponibili che io abbia mai incontrato? E forse anche con quel pizzico di complesso di inferiorità (spesso ci hanno chiesto stupiti come mai andavamo in Corea, come se fosse impensabile che dall'Italia potessimo scegliere di visitare il loro paese) che ti fa venire voglia di abbracciarli. Seoul mi è piaciuta da impazzire, soprattutto i contrasti tra tradizionale e futuristico. Poi non gustava il fatto che fosse una città estremamente sicura e anche ordinata, ma non artefatta. Sull'isola di Jeju abbiamo visto delle meraviglie naturali, come delle cascate che si buttano direttamente nell'oceano, pazzesco. Forse è un filino troppo turistica, ma fa talmente ridere vedere lo stile di balneazione degli orientali che mi son goduta anche quello. Poi vogliamo parlare della pancetta di maialino nero di Jeju alla piastra?? Per tre giorni ho mangiato solo quello! A Jeonju siamo stati in un hanok tradizionale che era stato una scuola confuciana... tanto bello da sembrare un disegno! Il letto tradizionale coreano però diciamo che non me lo metterei a casa! L'hanok village era molto bello e ben tenuto, ma a volte, soprattutto sulle vie principali mi dava un po' l'impressione di "finto". L'ultima tappa è stata a Gyeongju, che ho letteralmente adorato, per i suoi parchi verdi, l'Anapji Pond al tramonto e il suo centro vivace. Lì abbiamo pure affittato un tandem e ci siamo fatti una pedalata in mezzo alle risaie per arrivare al Bomun Lake, perchè a quanto pare noi se non facciamo un numero ingente di km non siamo contenti. L'unica cosa che ha un po' pesato sul viaggio è stato il caldo assurdo che abbiamo trovato: la massima sempre sui 35 gradi con un livello di umidità impressionante (a volte superava il 90%). Un ragazzo ci diceva che questa per loro è stata l'estate più calda degli ultimi 30 anni. Per vedere il lato positivo, posso dire che non ha mai piovuto per 15 giorni, però! Ecco, direi che ho scritto una pappina abbastanza lunga ;) In ogni caso, se non fossi già stufa, ora comincerò a montare i video che ho fatto in viaggio e li caricherò su youtube (ho un canale dove parlo di viaggi), quindi se ti viene un po' di nostalgia della Corea basta che clicchi qui sul mio nome e ti rimanda al mio canale :) Aspetto con ansia i nuovi racconti dalla Cina :)

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    3. Hai trovato il tempo che mi aspettavo di trovare io, e invece è stato molto variabile. Il cibo coreano secondo me è il più buono del mondo, la gente è proprio come hai detto tu, e infatti qualche abbraccio c'è stato (cosa assolutamente inaspettata in Asia, che mi porto nel cuore insieme a tanti altri ricordi).
      Mi iscrivo al tuo canale, così mi faccio venire un po' di nostalgia :)

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  12. oh finalmente posso leggere il resoconto. Lo aspettavo con ansia. Intanto che bello che ci siano ancora degli Hutang e che non siano stati tutti distrutti! procedo con gusto nella lettura! grazie

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    1. Li stanno restaurando, valorizzando, forse si sono resi conto dello scempio commesso.

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  13. Non ero riuscita a commentare, ma ora eccomi anche qui. Le ore di aereo non le so immaginare, ma immagino che mi fisserei con la scrittura cinese solo una volta sul posto, diverrebbe una malattia e perderei di vista qualsiasi obiettivo o programma ;)

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    1. Mi sono pentita di aver studiato poco prima di partire, ma la voglia di imparare la scrittura cinese mi è venuta una volta lì. Un po' per necessità e un po' per passione.

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  14. Ciao! Bellissimo e utilissimo blog.
    Io vorrei progettare un viaggio in Cina per luglio 2017. Dovrei partire con un'amica ma, potrebbe essere, anche da sola. Ho viaggiato sola, zaino in spalla in moltissimi paesi del sud est asiatico senza grossi problemi. Faccio un itinerario di massima e poi decido e mi organizzo al momento. Ma ho capito che in Cina questo non è possibile (soprattutto in luglio-agosto). Vorrei chiederti...secondo te è molto complicato un viaggio in solitaria in Cina?
    Grazie mille. Sab

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    1. Ciao!
      Il viaggio in solitaria non è un problema, conosco diverse persone che hanno viaggiato da soli in Cina.
      Prenotare le tappe in anticipo conviene sempre, ma non è obbligatorio. Io lo consiglio perché in alcuni posti in certi periodo è impossibile trovare posto, e spesso non si tratta di dover rimandare lo spostamento di un giorno, ma di una settimana. Oppure trovare alternative al volo, che se consideri lo scoglio della lingua non è facile.

      Che poi il vero ostacolo è il tempo. Il visto dura 30 giorni (e per ottenerlo bisogna presentare le prenotazioni alberghiere) e in base all'itinerario non c'è tanto margine per poter cambiare idea all'ultimo.

      Mi è successo di dover andare all'avventura e di dover decidere alternative almeno tre volte in tre viaggi, non sono morta ma è stato molto stressante ^_^

      Dove ti piacerebbe andare?

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  15. Grazie mille per la risposta.
    Itinerario di tre settimane (da sola potrebbe diventare di un mese): Pechino, Pingyao, Xian, Guilin-Yanghshuo- Longsheng, Shanghai. Xian mi ispira poco, mi piacerebbero di più Datong e Fenghuang. Comunque oscillo tra la voglia di mettermi alla prova, piena di entusiasmo e il pensiero "non posso farcela da sola". Proprio perchè ho esperienza di viaggi in solitaria e so quanto sia importante la possibilità di comunciare anche se solo con uno stentato inglese, sono un po' intimorita :). Se sarò da sola e deciderò di partire...attenta! ti tempesterò di domande!! Sab

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    1. Bello! Però io lo farei su quattro settimane, hai inserito posti davvero lontani tra loro che meritano alcuni giorni. Pechino e Shangai per esempio meritano almeno tre o quattro giorni ciascuna.

      Per qualsiasi cosa chiedi pure ^_^

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  16. Si pensava a Pechino 5 giorni, Pingyao 2, Xian 2, Guilin 4-5 (con escursioni, se possibile a Yangshuo/Longsheng), Shanghai 5- 6 giorni. A me pareva un itinerario leggero; ci sono lunghe tratte in treno in due occasioni ma per il resto mi pareva ok:))) Tu toglieresti qualcosa? sab

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    1. No in effetti ora che lo leggo così mi sembra giusto per tre settimane. Se non ti convince Xian quei due giorni li puoi tenere per Hangzhou (vicino Shangai) o per Fenghuang (da inserire prima o dopo Guilin.

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    2. Grazie ancora:)) Ora devo solo aspettare e vedere se partirò in compagnia, in solitaria o se...cambierò meta:)
      Sab

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